SEREGNO – Il consigliere Marco Fumagalli tende la mano al sindaco di Seregno. Ha sempre contrastato con ogni mezzo l’aggregazione industriale tra il gruppo Aeb e A2A, anche con toni aspri, ma la notizia di tre persone indagate nell’istituzione (oltre al sindaco Alberto Rossi anche il segretario Alfredo Ricciardi e l’assessore Giuseppe Borgonovo) non fa piacere a nessuno.
“Un avviso di garanzia non è una condanna – commenta Fumagalli – e mi auguro che il Sindaco di Seregno Rossi possa dimostrare la sua innocenza. Ora, dopo aver chiarito quali sono i soggetti sottoposti a indagine, è forse il caso che i comuni provvedano a rimuovere il consiglio di amministrazione di Aeb. I Comuni devono senza indugio revocare le delibere di approvazione del piano industriale e sostituire i vertici di Aeb”.
Difficile capire se sia possibile agire effettivamente in questa direzione in modo così semplice con una nuova delibera da parte dei Consigli comunali. Sui passi da compiere dopo la sentenza del Tar Lombardia e quella del Consiglio di Stato ci sono fior di studi di avvocati che stanno studiando una situazione tanto complessa per capirne le conseguenze ed eventuali vie d’uscita.
Su una cosa, però, il consigliere regionale pentastellato vuole essere chiaro fin da subito: “I Comuni devono pretendere che A2A restituisca ad Aeb l’intero controllo pubblico, per permettere di fare chiarezza su questa vicenda e restituire ai brianzoli quello che è dei brianzoli”.
Da parte sua, in ogni caso, dal punto di vista politico c’è la più totale condanna per le scelte intraprese dall’amministrazione seregnese (che da sola deteneva il 54 per cento delle azioni di Aeb) e da quelle di numerosi Comuni della Brianza: “Un conto sono le responsabilità penali – conclude Fumagalli -, per cui ci si augura che siano solo degli atti dovuti della Procura, ma un altro conto sono le responsabilità politiche, che sono molto chiare e che ancora non hanno trovato la loro soluzione”.