MONZA – La vicenda di Sergio Bramini è stato un miracolo della rete. Alla vigilia dello sfratto del 16 aprile il gruppo facebook Easy Monza aveva lanciato una petizione on line sulla piattaforma www.change.org (al link https://www.change.org/p/non-portate-via-la-casa-a-sergio-bramini) per scongiurare quanto poi avvenuto.
Una petizione diventata virale e che prosegue ancora oggi quando, ormai, da un mese e mezzo Sergio Bramini e i suoi familiari hanno dovuto abbandonare la villa di via Sant’Albino 22. Oggi sono quasi 185 mila i firmatari di quella petizione, nata per caso. Ma con un obiettivo preciso: non abbandonare Sergio Bramini, emblema di tanti altri imprenditori (piccoli e grandi) che si sono trovati sul lastrico nel disperato e lodevole tentativo di salvare la propria ditta. Il che significa non soltanto salvare quanto costruito in decenni di fatica, o ereditato dai genitori; ma soprattutto salvare dalla strada decine (e a volte centinaia di famiglie) che grazie a quell’azienda riescono ad andare avanti.
Il gruppo facebook Easy Monza è stato al fianco di Sergio Bramini non solo sulla rete, ma anche in occasione dei due sfratti. Una mobilitazione che si è fatta sentire con applausi, strette di mano, pacche sulle spalle e incitamenti a non mollare: sia il 16 aprile quando lo sfratto è stato sventato solo per motivi di ordine pubblico, sia il 18 maggio quando, purtroppo, dopo ore di estenuanti trattative Sergio Bramini, la moglie, i figli e la nipotina hanno dovuto abbandonare la loro abitazione.
Nel frattempo è stata promossa anche una raccolta fondi per permettere a Sergio Bramini di tornare in possesso della sua abitazione. Spinta dall’imprenditore Gianluca Brambilla, è stata lanciata attraverso l’Associazione San Giuseppe a Credito Italia. Una raccolta fondi promossa attraverso la rete (con la piattaforma www.gofundme.com sono stati raccolti poco più di 20 mila euro) e anche attraverso il passaparola con imprenditori non solo del territorio. E proprio grazie alla disponibilità dei colleghi di Sergio Bramini nelle scorse settimane si è raggiunto quota 150 mila euro. Soldi che serviranno a recuperare gli uffici di Bramini con l’obiettivo finale di arrivare a quota 580 mila euro per riscattare anche la villa.
“Gli anticipi degli imprenditori che ci hanno prestato i soldi verranno restituiti – ha dichiarato Sandro Feole in un’intervista alla trasmissione “Le Iene”, che con altri giornalisti si è presa a cuore la vicenda di Sergio Bramini – Questa operazione non ha né vantaggi né interessi economici: chi partecipa è accomunato dallo spirito di dare una mano a un imprenditore che ha avuto un trattamento disastroso da parte dello Stato”.
B. Api