SEREGNO – Una lettera firmata da tutti i consiglieri di minoranza e una richiesta ben precisa: le dimissioni di Giuseppe Borgonovo, assessore alle Società partecipate. È la novità che ha caratterizzato la seduta di Consiglio comunale di martedì 29 e che ha costretto il gruppo di maggioranza a chiedere la sospensione per alcuni minuti per un confronto a porte chiuse prima di fare ritorno nell’aula consiliare.
Una l’accusa mossa all’assessore Borgonovo: non avere rivelato al Consiglio comunale, quindi alla città, che la società Canarbino Spa nel mese di ottobre ha acquistato la quota detenuta da Gelsia Srl, pari al 25 per cento del capitale sociale della Commerciale Gas & Luce. Un nome, quello della Canarbino, che i consiglieri hanno scoperto nella seduta del 22 gennaio discutendo della vendita delle azioni Gelsia da parte del Comune di Macherio (allora definite “sgarbo istituzionale”) e della necessità di autorizzare Aeb Spa a esercitare il diritto di prelazione per escludere l’ingresso di un socio privato.
La vendita di ottobre a Canarbino Spa – è il dubbio dell’opposizione – non è stata deliberatamente comunicata dall’assessore Borgonovo o anche lui non era informato dei fatti? Il giudizio, in ogni caso, è negativo.
Il diretto interessato si difende: “Non ho nascosto nulla, ho informato il Consiglio comunale. Ho anche detto espressamente che non abbiamo accettato Canarbino Spa nel libro soci”.
Frasi che lasciano perplessa llaria Anna Cerqua: “Abbiamo fatto più sedute di Consiglio comunale – ha affermato la capogruppo di Forza Italia – parlando di Gelsia, mai una volta ci è stato spiegato di Canarbino. Nemmeno durante la discussione sulle scelte di Macherio”.
Ha rincarato la dose Tiziano Mariani (lista civica “Noi x Seregno”): “L’informazione non è stata data in modo completo. Purtroppo devo anche rilevare che il 27 dicembre, quando si parlava della modifica dello statuto per consentire l’ingresso del socio privato, solo con gli emendamenti siamo riusciti a evitare il peggio. E, ancora, il 22 gennaio abbiamo difeso la nostra azienda per evitare che i colossi del settore potessero iniziare a rastrellare le quote. Ora devo pensare che c’era qualche strategia in atto per fare entrare il socio? Qualche disegno politico o economico? Voglio una commissione d’inchiesta per fare luce su questi fatti”.
Il gruppo di maggioranza, nel frattempo, ha respinto la richiesta di dimissioni.
G.Gal.