SEREGNO – Sull’operazione tra Aeb e A2A ha già avuto molto da ridire ancora prima che approdi direttamente sui banchi del Consiglio comunale. Tiziano Mariani (capogruppo della lista civica “Noi x Seregno”), dopo aver bollato tutto quanto con il termine di svendita, chiede ora all’amministrazione comunale di potere avere certezze. In particolare riguardo al ruolo che riuscirà a esercitare la città, fino a poco tempo fa socio di maggioranza assoluta.
La prima domanda posta, quella che contribuisce a fare la differenza, in realtà ha già una risposta: il Comune di Seregno, come gli altri soci, cederà un terzo delle sue quote e, pertanto, passerà dall’attuale 54 per cento fino al 36 per cento. Sarà il socio di maggioranza relativa del gruppo Aeb, ma da solo non potrà decidere alcunché.
Mariani, però, vuole garanzie sulle azioni: “Vorrei sapere se quelle rimaste in possesso alla città di Seregno e degli altri Comuni soci diventano di fatto invendibili se non ad A2A, che quindi potrà agevolmente determinarne il prezzo”. Collegata a questa, la domanda bis: “I prossimi patti parasociali tra Aeb e A2A prevederanno l’eliminazione della maggioranza di partecipazione pubblica, con il pericolo che A2A Spa possa rastrellare da soci pubblici minori di Aeb le azioni necessarie per acquisire la maggioranza assoluta?”
Il consigliere di opposizione, con un’interrogazione, chiede poi quali sono i ruoli direttivi e di rappresentanza all’interno della “nuova” Aeb. “Corrisponde al vero – chiede Mariani – che dei dieci membri del consiglio di amministrazione cinque saranno nominati da A2A, quattro da Seregno e uno da tutti gli altri soci? Questo anche se i Comuni messi insieme, di fatto, hanno la maggioranza assoluta delle quote societarie con il loro 67 per cento? E’ vero che la nomina del nuovo amministratore delegato, con ampi poteri di ordinaria amministrazione, spetterà ad A2A Spa pur avendo i Comuni la maggioranza assoluta delle azioni e quindi dovendo loro rispondere del rischio imprenditoriale?”.
Sulla rappresentanza e sui ruoli chiave la risposta verrà fornita nella prossima seduta di Consiglio comunale. Per quanto riguarda le azioni, ovvero la possibilità che A2A possa compiere operazioni per arrivare a impossessarsi della maggioranza assoluta delle quote, la risposta a distanza arriva però direttamente da Loredana Bracchitta, presidente del gruppo Aeb, che ha studiato tutta l’operazione da sottoporre all’approvazione dei Comuni: “Non è prevista la conversione di azioni da un socio all’altro. A2A non avrà la possibilità di rastrellare quote societarie. Se un Comune decide di cedere le quote, Aeb può esercitare il diritto di prelazione. Se non lo esercita, le azioni possono essere acquistate da altri privati. Insomma il 33 per cento di A2A resta tale”.